Crisi d’impresa, pagamenti e bancarotta preferenziale: quando l’imprenditore in crisi può pagare i debiti.
L’articolo 322 (bancarotta fraudolenta) del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza al terzo comma prevede il cosiddetto reato di bancarotta preferenziale: “è punito con la reclusione da uno a 5 anni l’imprenditore in liquidazione giudiziale che, prima o durante la procedura, a scopo di favorire, a danno dei creditori, taluno di essi, esegue pagamenti o simula titoli di prelazione”
La bancarotta preferenziale rappresenta una delle fattispecie più complesse e controverse nell’ambito dei reati fallimentari.
La bancarotta preferenziale si verifica quando, in una situazione di crisi d’impresa, l’imprenditore o il legale rappresentante della società in liquidazione giudiziale (ex fallimento) decide di soddisfare in via prioritaria uno o più creditori a discapito degli altri, violando il principio di par condicio creditorum.
Per un avvocato penalista esperto in diritto fallimentare, la difesa in un caso di bancarotta preferenziale deve dimostrare che l’imputato non agiva con l’intento di violare la par condicio creditorum, ma perseguiva la salvaguardia dell’attività sociale o imprenditoriale, il superamento della crisi d’impresa.
Tuttavia, come evidenziato dalla giurisprudenza, ciò deve essere supportato da prove concrete, soprattutto in termini di ragionevole perseguibilità del risultato. “Il dolo della bancarotta preferenziale non è configurabile nel caso in cui il pagamento effettuato in favore del creditore o dei creditori soddisfatti sia svolto, in via esclusiva o prevalente, alla salvaguardia dell’attività sociale o imprenditoriale e di risultato di evitare il fallimento possa ritenersi più che ragionevolmente perseguibile” Cass. Penale Sez. V Sentenza n. 35978 del 25.09.2024
Un aspetto importante da considerare è il legame tra i pagamenti effettuati durante una crisi d’impresa e la successiva dichiarazione di liquidazione giudiziale. Dottrina e giurisprudenza concordano nel ritenere che il superamento della crisi elimina la rilevanza penale delle condotte poste in essere durante tale periodo. Se, successivamente, si verifica una nuova crisi d’impresa che conduce al fallimento, i pagamenti effettuati in precedenza non possono essere considerati rilevanti ai fini della bancarotta preferenziale, poiché non hanno alcun nesso causale con il nuovo stato di insolvenza.
Strategie processuali
La bancarotta preferenziale è una tematica complessa che richiede un’attenta valutazione sia giuridica che fattuale. Per affrontare al meglio una difesa penale in questo ambito, è fondamentale affidarsi a un avvocato penalista in grado di analizzare la condotta contestata alla luce della giurisprudenza più recente e di individuare le migliori strategie difensive. Solo un’approfondita conoscenza del diritto fallimentare e penale consente di garantire un’efficace tutela dell’imprenditore.
Difesa dell’avvocato penalista
La difesa in un procedimento per bancarotta preferenziale richiede un’attenta analisi della condotta contestata e del contesto in cui essa è stata posta in essere. L’avvocato penalista esperto in diritto fallimentare deve dimostrare che l’imprenditore agiva con l’intento di superare la crisi d’impresa e salvaguardare l’attività aziendale, e non con la volontà di violare il principio di par condicio creditorum.
Tra gli strumenti utili per la difesa vi sono:
- L’analisi della documentazione contabile e bancaria: per dimostrare che i pagamenti effettuati erano necessari per garantire la continuità aziendale.
- La prova della ragionevolezza delle scelte imprenditoriali: attraverso perizie tecniche e consulenze di esperti che attestino la concreta possibilità di superare la crisi.
- Il ricorso alla giurisprudenza favorevole: per sostenere la legittimità della condotta in relazione ai principi stabiliti dalla Corte di Cassazione.
Conclusioni
La bancarotta preferenziale rappresenta una fattispecie complessa, che richiede una valutazione approfondita sotto il profilo giuridico e fattuale. Per affrontare al meglio un’accusa di questo tipo, è essenziale rivolgersi a un avvocato penalista con competenze specifiche in diritto fallimentare. Solo una conoscenza approfondita della normativa e della giurisprudenza può garantire una difesa efficace e la tutela degli interessi dell’imputato.